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don Agostino fratello, testimone e maestro

una persona non è solo ciò che fa; se dobbiamo e vogliamo ricordare con riconoscenza don Agostino, non è solo per quello che lui ha fatto, ma soprattut­to per ciò che è stato capace di essere con noi e per noi. In lui Dio ci ha messo accan­to un fratello, un testimone e un maestro.

Abbiamo conosciuto don Agostino come un fratello, perché questo era l'atteggiamento che ci comunicava quando sedeva a mensa con noi e la condivisione della ta­vola diveniva occasione di condivisione della riflessione sulla realtà della Chiesa. La fraternità di don Agostino l'abbiamo avvertita nel sostegno per noi giovani preti, alle prese con gli studi di specializzazio­ne, nell'interesse sincero che dimostrava per quello che facevamo e per la sincera stima che comunicava anche per le cose piccole che realizzavamo.

Abbiamo conosciuto don Agostino come un testimone dell'esigenza di una ricerca costante e quotidiana sulla Parola, del non accontentarsi dei pensieri fatti e confezio­nati, del pensiero comune, degli schemi comodi. don Agostino ci ha testimoniato anche un modo di fare l'insegnante capace di coniugare la serietà della docenza con l'impegno attivo ed intenso nella pastorale.

Abbiamo conosciuto don Agostino come un maestro, termine delicato, rispetto al quale Gesù ci mette in guardia, e titolo che nella tradizione ecclesiale si riserva per i padri spirituali o per i grandi insegnanti. Essere maestro significa vivere una presa in carico delle persone che si hanno di fronte e questo don Agostino ha sempre fatto.

Al Signore che è risorto e che è la nostra speranza vogliamo dire grazie perché ha messo sulla nostra strada don Agostino. Grazie perché abbiamo riconosciuto in lui un dono; grazie per il bene che ci ha fatto nel suo nome; grazie perché sappiamo che l'amore che ha avuto per noi non viene meno.

don Andrea Turchini

Articolo appasro su "il Ponte" domenica 22 Aprile 2012 pag 22