Festa Famiglia di Nazaret 2002
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- Categoria: Festa della Santa Famiglia di Nazaret
- Domenica, 29 Dicembre 2002 23:31 Data pubblicazione Super User Visite: 2129
29 DICEMBRE 2002
FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA DI NAZARET
INTRODUZIONE GENERALE
Oggi, festa della Santa Famiglia di Nazaret, siamo chiamati a guardare questa famiglia come un modello a cui aderire. Ogni famiglia è chiamata alla santità. In una realtà quotidiana complessa, in un contesto socio-culturale in cui il primato e il valore della famiglia sono messi continuamente in discussione, può spaventare e sembrare irraggiungibile una simile richiesta. Eppure nella famiglia di Nazaret, nella sua dimensione domestica, tenera, gentile, attenta affettuosa, avvenne
l'incarnazione di Gesù, il matrimonio fra Cristo e la nostra condizione umana. La realtà nuziale del Natale richiama l'importanza della famiglia come luogo di accoglienza dell'altro - del coniuge, dei figli, di Dio -; luogo in cui si fa esperienza di relazione, di amore, di trasmissione della fede, di apertura alla
vita; ambiente educativo per eccellenza, dove si formano le persone. Il Natale e questa festa ci interpellano a riflettere sulla necessità di credere nella famiglia per costruire un futuro migliore, sulla necessità di dedicarci con tutte le nostre energie alla crescita di famiglie che corrispondano sempre di più a quella famiglia di Nazaret, per essere veramente "chiesa domestica", per promuovere una civiltà del bene e dell'amore. Le stesse parole del Papa ci aiutano a capire meglio questa nostra missione: "Famiglia diventa ciò che sei, cioè comunità di vita e di amore". Che ogni famiglia della nostra comunità possa sempre più diventare e
riscoprire se stessa è l'augurio che rivolgiamo oggi a tutti noi.
INTRODUZIONE ALLE LETTURE
La liturgia di oggi ci propone un episodio della storia di Abramo e Sara, una coppia nella quale ogni famiglia cristiana può leggere la propria esperienza vocazionale: infatti, in questi sposi dell'Antico Testamento è possibile riconoscere una coppia che ha saputo fidarsi delle promesse di Dio.
Per Abramo e Sara la promessa è rappresentata dalla terra e dalla discendenza; per noi oggi, invece, essa consiste nella vicinanza che il Signore assicura
ad ogni famiglia in ogni avvenimento della vita ed in ogni momento della giornata (ciò in virtù del sacramento del matrimonio).
[ Dio è fedele alla sua promessa di amicizia anche quando le circostanze e le apparenze sembrano mostrare il contrario, quando l'esperienza umana ci
fa fare i conti con le avversità della vita e con le difficoltà nei rapporti di amore. Abramo e Sara hanno scoperto questa grande verità quando sembrava ormai improbabile diventare padre e madre (lo ascolteremo nella I lettura); eppure Dio manterrà la sua promessa di donare a questa coppia una stirpe
numerosa. ]
II salmo responsoriale che seguirà è un invito per ogni famiglia a custodire con gioia e gratitudine la memoria delle meraviglie che il Signore ha compiuto
nella nostra vita.
I LETTURA (Gen. 15, 1-6; 21,1-3)
1In quei giorni, fu rivolta ad Abram in visione
questa parola del Signore: «Non temere, Abram.
Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà
molto grande». 2Rispose Abram: «Mio
Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli
e l'erede della mia casa è Eliezer di Damasco».
3Soggiunse Abram: «Ecco a me non hai
dato discendenza e un mio domestico sarà mio
erede». 4Ed ecco gli fu rivolta questa
parola dal Signore: «Non costui sarà il
tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede».
5Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda
in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»
e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza».
6Egli credette al Signore, che glielo accreditò
come giustizia.
21,1Il Signore visitò Sara, come aveva
detto, e fece a Sara come aveva promesso. 2Sara
concepì e partorì ad Abramo un figlio
nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. 3Abramo
chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che
Sara gli aveva partorito.
SALMO RES. (Sal. 104, 1-9)
Rit. Il Signore è fedele al suo patto
Lodate il Signore e invocate il suo nome,
proclamate tra i popoli le sue opere.
Cantate a lui canti di gioia,
meditate tutti i suoi prodigi.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiute,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:
voi stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
Ricorda sempre la sua alleanza:
parola data per mille generazioni,
l'alleanza stretta con Abramo
e il suo giuramento ad Isacco.
II LETTURA (Eb. 11, 8.11-12.17-19)
8Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì
partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità,
e partì senza sapere dove andava. 11Per
fede anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette
la possibilità di diventare madre perché
ritenne fedele colui che glielo aveva promesso. 12Per
questo da un uomo solo, e inoltre gia segnato dalla
morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle
del cielo e come la sabbia innumerevole che si trova
lungo la spiaggia del mare.
17Per fede Abramo, messo alla prova, offrì
Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse,
offrì il suo unico figlio, 18del quale
era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che
porterà il tuo nome. 19Egli pensava
infatti che Dio è capace di far risorgere anche
dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo.
INTRODUZIONE AL VANGELO
Il vangelo di oggi ci parla della presentazione di Gesù al tempio, che avviene nel rispetto della legge mosaica. Essa prevedeva "l'offerta dei primogeniti a Dio" e non era un rito vuoto o l'obbedienza ad una tradizione: questo gesto rivela infatti una grande verità biblica, cioè che i FIGLI NON SONO NOSTRI, SONO DI DIO, perciò vanno a Lui "restituiti, consacrati. E consacrarli significa che per educarli non possiamo partire da noi stessi, ma da Dio, dal Signore della vita a cui appartengono. Lo stesso stupore di Maria e di Giuseppe difronte alle parole di Simeone e di Anna, che riconoscono in quel bimbo il Salvatore, ci mostrano come il progetto di Dio sui nostri figli spesso ci risulta incomprensibile e non coincide con i nostri progetti su di loro. La nostra POSSESSIVITA' ci rende incapaci di vedere al di là dei nostri progetti genitoriali. Ma i figli ci spiazzano, ci provocano continuamente a riflettere, ad uscire da noi stessi, ad alzare lo sguardo verso Dio. I figli sono un DONO DI DIO, che ci aiuta a crescere e a migliorare.
VANGELO (Lc. 2,22-40)
22Quando venne il tempo della loro purificazione
secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino
a Gerusalemme per offrirlo al Signore, 23come
è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio
primogenito sarà sacro al Signore; 24e
per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di
giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
25Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome
Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava
il conforto d'Israele; 26lo Spirito Santo
che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non
avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia
del Signore. 27Mosso dunque dallo Spirito,
si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano
il bambino Gesù per adempiere la Legge, 28lo
prese tra le braccia e benedisse Dio:
29«Ora lascia, o Signore, che il tuo
servo
vada in pace secondo la tua parola;
30perché i miei occhi han visto la
tua salvezza,
31preparata da te davanti a tutti i popoli,
32luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».
33Il padre e la madre di Gesù si stupivano
delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone
li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli
è qui per la rovina e la risurrezione di molti
in Israele, segno di contraddizione 35perché
siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te
una spada trafiggerà l'anima».
36C'era anche una profetessa, Anna, figlia
di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto
avanzata in età, aveva vissuto col marito sette
anni dal tempo in cui era ragazza, 37era
poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni.
Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte
e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta
in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava
del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
39Quando ebbero tutto compiuto secondo la
legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro
città di Nazaret. 40Il bambino cresceva
e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di
Dio era sopra di lui.
Preghiere dei fedeli
1) Oggi, Festa della Santa Famiglia di Nazaret, preghiamo per la Chiesa, nostra grande famiglia, che tu, Signore, hai creato per amore verso di noi, come custode e maestra dei tuoi insegnamenti. Fa' che tutte le famiglie cristiane possano attíngere da essa e trasmettere i tuoi insegnamenti, sull'esempio della Famiglia di Nazaret. Preghiamo!
2) 0 Signore, dona la tua luce e sapienza ai governanti nella amministrazione degli Stati, affinché la politica tenga conto della famiglia e dei suoi
diritti, ne favorisca la nascita e la crescita con leggi giuste e adeguate. Preghiamo!
3) Signore, ti preghiamo per le tante coppie che stanno vivendo, nel dolore, nel dramma o nell'odio reciproco il tempo della vita che tu ci hai donato. In questi casi, fa' che l'orgoglio della ragione sia sostituito dalla consolazione della fede, per aprirci gli occhi al grande mistero della vita a due. Preghiamo!
4) Per i nostri figli, perchè crescano liberi e sereni; ma imparino anche a donare e a servire, scoprendo la gioia di essere amati. Preghiamo!
5) 0 Signore, ti preghiamo per tutte le famiglie della nostra Comunità parrocchiale, perchè attraverso l'ascolto della tua Parola, la partecipazione
all'Eucaristia e il servizio della carità, possano testimoniare con gioia il tuo amore e promuovere sempre i valori della famiglia. Preghiamo!
Offertorio
Oggi insieme al pane e al vino portiamo sull'altare gli elementi dell'angolo della preghiera: la Sacra Bibbia, il cero acceso, un vaso di fiori, simboli della fede
perché ogni famiglia dovrebbe dedicare uno spazio visibile della propria casa alla Parola di Dio e alla preghiera.
Questo "angolo della preghiera" può diventare il luogo privilegiato intorno al quale la famiglia si riunisce per ringraziare Dio di tutti i doni ricevuti e invocare la sua benedizione.
Portiamo all'altare anche la capanna dei nostri presepi, per ricordare che ogni famiglia è l'immagine della famiglia di Nazaret.
Vi ricordiamo che le offerte raccolte in questa messa, verranno devolute ad una famiglia della nostra vallata che si trova in difficoltà, individuata dalla Caritas diocesana, e di cui Don Mansueto conosce l'identità.